Chiudere gli occhi al mondo
L’altro giorno ho letto una notizia sul corriere: Svezia, l’asilo dei senza sesso.
Nato da un’idea più che giusta, la lotta alla discriminazione sessuale, il progetto educativo Egalia prevede che i bambini da 1 a 6 anni non vengano mai appellati a seconda del loro sesso bensì con il pronome neutro “hen”. I giocattoli sono tutti mischiati nelle tipologie e nei colori per non creare aree spiccatamente maschili o femminili, e sono rigorosamente vietati i fiocchi rosa o azzurri sui grembiuli.
Tutto questo perché “la società si aspetta che le bambine siano femminili, dolci e carine e che i bambini siano rudi, forti e impavidi. Egalia dà invece a tutti la meravigliosa opportunità di essere quel che vogliono”.
Sotto questa notizia ci sono nascoste una grande menzogna e una vile implicazione.
La grande menzogna è tu che puoi essere chi decidi di essere, ma è incredibilmente falso perché nessuno al mondo è in grado di smettere di essere sé stesso. L’unica cosa che possiamo fare è lavorare su noi stessi per cambiare un poco per volta. Non si può semplicemente decidere.
La vile implicazione è che tu non vai bene così come sei. Vogliono darci a bere che per essere felice nella vita ciò che sei non basta. Devi arrivare a essere ciò che vuoi. Fanno così quelle persone sempre tristi che buttano via la vita dicendo “tiro fino a lì e poi sto bene”, senza mai fermarsi a vedere che sono già le persone più felici del mondo.
Come pensate di poter educare delle persone – perché è questo che sono i bambini: persone piccole – se gli nascondete perfino la loro stessa natura? Le prime strazianti domande dell’uomo sono chi sono? e dove vado?, come vi viene in mente di allontanare i vostri figli perfino dal senso stesso di queste domande?
Come dicevano i trettré: a me, me pare ‘na strunzata.