come se non bastasse

… cè un imbecille che vuole far pagare le e-mail, così sconfiggiamo lo spam…
 
chi è?
 
No… non è Berlusconi come sicuramente potrebbe dire un nostro comune amico con le dita a ventosa, ma è Bill Gates.
 
Non ho parole, ma ho il link dellarticolo.
 
 

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4 risposte

  1. l'altro ha detto:

    Ti stupirò: il vecchio Bill non ha tutti i torti.

    Infatti, l’unico motivo per cui esiste lo spam è che spedire mail non costa niente.
    Pensa cosa succederebbe se fosse possibile spedire sms in massa a costo zero: uno scenario da incubo!

    Mettiamo che spedire una mail costi 0,1 cent: con 3 € al mese potresti spedire 100 mail al giorno, direi che è un prezzo assolutamente accettabile per un utente normale.
    Ma per uno spammer non sarebbe assolutamente accettabile spendere 1000 € ogni milione di mail spedite.

    In linea di principio direi che la soluzione sarebbe più che ragionevole. Anche se non sono assolutamente convinto che sia realizzabile.

  2. Mitsuhashi ha detto:

    Assolutamente no, occorre una soluzione tecnologica (possibile) altrimenti si inizia un processo che autorizzerà un costo altissimo dell’uso di internet, che va evitato.

    Inoltre, così come adesso è possibile trovare un server pirata che ti fa mandare spam, sarà possibile trovare qualcuno da cui costa poco farlo.

    Bisogna tener presente che il francobollo telematico sarebbe un’astrazione tecnologica (e cos’altro?), e quindi sarà possibile aggirarla, in qualche modo.

    Chi ci assicura che poi gli unici a pagare il bollo non saranno quelli che usano internet senza fare cose come lo spam?

    Inoltre occorrerebbe un’adeguamento tecnologico globale, cosa complessa, ma che basterebbe anche ad evitare lo spam con altri mezzi (se tutti i nodi grossi avessero antispoofing sarebbe un altro andare).

  3. Il Fancazzista Mascherato ha detto:

    Anti… antiche`? 😛

  4. l'altro ha detto:

    Come avevo già detto, nutro seri dubbi sul fatto che sia possibile applicare questo francobollo in maniera equa.

    Il fatto però è che l’email è una risorsa che ha un suo costo, seppur minimo; costo che però viene pagato in gran parte da chi riceve la posta. Chi spamma di fatto ti ruba dei soldi perché tu spendi per leggere la sua pubblicità.

    Ecco, una soluzione sarebbe se il francobollo venisse richiesto dal server che riceve la posta, in questo modo non sarebbe possibile aggirarlo; il ricavato poi potrebbe essere girato interamente al ricevente, o utilizzato automaticamente per bilanciare i costi delle mail in uscita.

    Ma riconosco che questa soluzione ha due problemi: 1) richiede la presenza di un’infrastruttura per micropagamenti, cosa che ancora non esiste (non al livello di diffusione richiesta) e 2) sarebbe un delirio gestire il periodo di transizione in cui gli utenti non attrezzati per i pagamenti non potrebbero comunicare con quelli passati al nuovo sistema.

    Proposta bocciata quindi.
    Il problema delle “soluzione tecnologiche” però è che se non colpiscono gli spammer nel portafoglio non sono che palliativi che non risolvono il problema. Il 50% della gente usa filtri antispam? e io spedisco il doppio di spam.

    Il problema cmq nasce dal fatto che lo spam è gratis. Fate pagare gli spammer per quello che spediscono e il problema sarà risolto.
    Non credi?

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