designer babies

Designer Babiesmah…
 
Non sempre riesco a capire questo mondo…
 
Il mondo è un casino, e sono d’accordo… ma non sono sicuramente d’accordo sulla creazione dei "designer babies", ossia i bambini su misura. Un articolo di repubblica questa mattina mi ha dato la notizia.
 
Joshua, un piccolo bambino di 2 anni di una famiglia di Boston, ha un raro difetto genetico che gli impone continue trasfusioni per restare in vita.
 
Mi dispiace molto per il piccolo, ma credo mi dispiaccia di più per i poveri bambini che vengono al mondo solo per guarire il fratello maggiore.
 
L’idea di essere un figlio non voluto (non nel senso che sei nato dopo una gravidanza indesiderata, ma che proprio i tuoi non ti vogliono e non ti hanno mai voluto) può massacrare una persona. Pensata un po’ a come stareste se vi dicessero: "sei venuto al mondo perché così quando il tuo fratellone, che è molto malato, sta male, possiamo usarti per fargli le trasfusioni".
 
Ma è inumano!
 
Che un parente o un amico si offra di sottoporsi ad interventi per salvare le persone a lui care è una delle cose più nobili del mondo… ma far nascere alcuni bambini per "usarli" è decisamente inumano. Se per salvare la vita di un figlio (desiderio assolutamente incontrollabile per quanto naturale) ne "facciano fare" alcuni così abbiamo un magazzino di cellule staminali e sangue… ecco… non possiamo chiamarci genitori.
 
A parte il fatto che non credo che i futuri bambini selezionati dai bioingegneri riusciranno come sono voluti al primo colpo… e che quindi verranno ammazzati un certo numeri di embrioni che non hanno esattamente le caratteristiche genetiche ricercate (il che, dal mio punto di vista equivale a uccidere embrioni già sufficientemente formati per dire che, se non uccisi, formerebbero dei bambini completi con probabilità del 99,9%).

Quindi riassumo tutto: creazione ed uccisione di numerosi embrioni (di qualche giorno, quindi mooolto più individuo che cellule inanimate) per creare alcuni bambini che saranno usati come magazzino di plasma e cellule staminali.
 
Condordo pienamente con in commento citato in fondo all’articolo che ho linkato all’inizio: "E’ sbagliato creare un bambino come mezzo per realizzare un determinato fine", dicono i gruppi religiosi e antiabortisti, "per quanto giusto e nobile quel fine possa essere è la violazione di un principio etico". 
 
E la fermata Gattaca sembra ancor più vicina al treno che ci porta (avanti?)…
 
 
Mi scuso con tutti per la fretta, sono in ufficio ma dovevo dire qualcosa.

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8 risposte

  1. l'altro ha detto:

    Secondo me ci sono due diverse situazioni da considerare.

    La prima è che si decida di fare un bambino per salvare il fratellino. Non è la prima volta che succede, ci sono stati molti casi di genitori che hanno fatto un figlio (in maniera normale) sperando che fosse compatibile col fratellino malato.
    Non sono necessariamente contrario; ci sono mille motivi per cui una coppia può decidere di avere un bambino, e il fatto che ci sia un secondo fine (curare un fratello, mettere il fidanzato o i genitori di fronte al "fatto compiuto"…) non vuol dire che non lo ameranno. E comunque (a parte la questione dei trapianti) è sempre successo.

    La novità di questo caso, invece, è l’uso di una selezione prenatale per assicurarsi che il bambino sia adatto allo scopo prefissato. Oltre al metodo usato che è decisamente discutibile, credo che il concetto stesso di selezione genetica porti davvero a Gattaca.
    In fondo, perché limitarsi ad un figlio compatibile con il fratello? facciamolo anche bello, intelligente e che sia bravo a giocare a calcio.

  2. Mitsuhashi ha detto:

    Secondo me ci sono una serie di problemi in cascata decisamente gravi.

    Innanzitutto il desiderio di avere un altro figlio non deve essere orientato al primo. Il nascituro deve essere desiderato.
    Se il motivo della nascita è unicamente la cura del primo, c’è qualcosa di contorto. Al piccolo nuovo nato si dona la vita, non si può considerare come "ne facciamo un altro così usiamo lui".

    Inoltre con la selezione prenatale contano di far nascere più di un embrione, in modo da poter scegliere il migliore dopo.

    Quindi il motivo della nascita non è la sua esistenza ma la cura dell’altro figlio, ed inoltre nel farlo si sopprimono embrioni sani (solo perché non geneticamente compatibili con le esigenze di trapianto e simili).

    Di fatto vogliono far nascere un bambino "magazzino", sopprimendo una serie di gemellini in laboratorio per ottenere lui, ovvero un magazzino per il fratello maggiore… una medicina, una scatoletta…

    Che poi in futuro il bambino possa essere amato, che poi non sarà considerato unicamente un magazzino, o quantomeno non da tutti… è solo merito dell’amore di cui è capace l’uomo. Ma questo non toglie l’assurdità dei motivi della decisione.

    Tra l’altro ricordo a tutti i lettori, che l’ingegneria genetica NON è in grado di correggere un difetto genetico in un embrione. E’ semplicemente in grado (in alcuni casi) di copiare la matrice genetica con l’errore, togliere l’errore, e produrre un nuovo embrione sano.

    Questo coincide con la soppressione di un individuo malato per la nascita di un individuo sano. Non è propriamente una guarigione.

    Io credo che sia profondamente sbagliato far nascere un individuo con questa tecnica (per le soppressioni degli embrioni) e che sia altrettando sbagliato far nascere un individuo per "usarlo".

    Sperare che il prossimo figlio che si vuole avere sia compatibile con la cura del primo è una cosa. Fare un figlio compatibile con cui curare il primo è tutt’altra.

    Saranno differenze piccole letteralmente, ma l’uomo non può restare impassibile a questa piccolissima ma vitale differenza.

  3. l'altro ha detto:

    ok, lasciando da parte un attimo la selezione degli embrioni, su cui siamo tutti contrari…

    secondo te che differenza c’è tra fare un figlio "perché così può aiutare suo fratello" e fare un figlio "perché così ci aiuterà quando siamo vecchi" oppure "perché così i nostri genitori non potranno impedirci di sposarci" oppure "perché così lo zio ricco non mi disereda"?

    sono d’accordo che la nozione di bambino scatoletta è agghiacciante, ma pensandoci un po’ su è una cosa che si è sempre fatta, i genitori hanno sempre fatto dei calcoli sul fare i figli (non tutti, ovviamente).

    e poi, cosa è meglio tra essere nato per sbaglio ("gravidanza indesiderata") ed essere voluto (seppure con un secondo fine)?

    non so, secondo me la situazione non è così lineare…

  4. Mitsuhashi ha detto:

    Dunque,
    allora la pongo in maniera diversa… forse riesco a dirlo in maniera più comprensibile (scusate, non riesco a spiegarmi bene).

    C’è un’enorme differenza quando i casi sono i seguenti:

    da una parte c’è avere  un figlio, con tutte le speranze, le implicazioni, e tutto quello che può venirti in mente.

    dall’altra parte c’è avere una cura per il figlio malato, l’eredità del nonno, il permesso per sposarsi.

    Il motivo equivalente può essere gande, piccolo, nobile o ignobile. Ma se viene paragonato alla vita umana, qualunque motivo diventa inumano e indegno al paragone.

  5. nomade ha detto:

    premetto che sono completamente d’accordo con quello che avete detto. faccio solo una sottolineatura di un altro punto di vista: è bello comunque desiderare una vita.

    Cioè: l’amore più grande, bello, giusto, vero… è l’amore gratuito. Tu vuoi un bimbo semplicemente perchè desideri che esista, senza altri motivi.

    Questo, però, nei fatti non esiste. Credo, o perlomeno così succede a me, che in rari momenti di chiarezza mi rendo conto che amo i miei, o i mei amici nel senso che sono contenta che esistano e basta. Nella realtà capita che tu vuoi un bambino anche per, non so, poterlo crescere, sentirti chiamre mamma o papà, avere un bastone della vecchiaia, sentirti utile, o guarire un fratellino. E non è un di meno, è solo un…’imperfezione.

    Il problema sorge quando invece desiderare una vita solo per poterne fare quello che tu vuoi. Allora non è amore, è violenza.

  6. l'altro ha detto:

    "è bello comunque desiderare una vita": è esattamente quello che cercavo di dire, naturalmente detto in maniera molto più chiara di come l’avrei detto io!

  7. Mitsuhashi ha detto:

    perfetto!

    Grazie Nomade per aver chiarito i nostri pensieri in questo modo.

    Sono pienamente d’accordo…

  8. nomade ha detto:

    mhm. scrivendolo a pezzi mentre lavoro ho fatto un po’ di casini di concordanze e tempi dei verbi, ma vabbeh, per fortuna si capisce lo stesso!

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