Quella dannata biscaggina
Il comandante Schettino ha sbagliato e quindi deve rispondere dei suoi errori. Errori che hanno portato ad un bilancio di 11 morti e 21 dispersi. Errori che un uomo nella sua posizione non può permettersi di fare.
Vero, verissimo.
Ma insufficiente. Insoddisfacente, per me.
Non mi basta leggere gli innumerevoli interventi che lo accusano di non essere stato all’altezza perché doveva percorrere quella maledetta biscaggina in senso inverso, i tanti messaggi #vadaabordocazzo su twitter, le finte locandine del film non avere paura del buio con la sia faccia sopra.
No, non mi basta.
Il moralismo non mi basta. La retorica non mi basta.
Credo che la giustizia debba seguire il suo corso, ma mi rendo anche conto che non mi aiuta per niente.
Anche questa giustizia non mi basta.
Questa giustizia che non lascia scampo né agli errori né all’uomo. Non è questa la giustizia che desidero. Non è questo che cerca il senso di giustizia che mi vibra dentro. Servono giudici che condannino i miei errori, amando l’uomo che sono. Perché non mi merito niente di quello che ho, e per i miei errori questa giustizia mi avrebbe tolto tutto: l’amore di mia moglie per i miei sbagli, l’amore delle mie figlie per quando le ho sgridate ingiustamente, l’amicizia dei miei amici per quando mi sono comportato male con loro, andate pure avanti voi con la lista. Se fossi stato sempre giudicato da questa giustizia sarei da solo, un derelitto.
Ma i miei amici, mia moglie e le mie figlie mi amano. Mi giudicano, si arrabbiamo e mi sgridano. Ma mentre lo fanno continuano ad amarmi. E questo fa tutta la differenza del mondo.
Come scrive Bellini al direttore de IlFoglio, ho bisogno di poter dire un giorno in tutta sincerità “Ho desiderato per tutta la vita poter percorrere quella dannata biscaggina in senso inverso”. Ho bisogno di sapere che al grido più terribile del mondo può esserci qualcuno che mi abbraccia: “Perdonatemi! Condannatemi, ma perdonatemi!”.
Come non condividere tutto ciò che scrivi? Sono giorni che sono letteralmente “schifata” da quanti si son chinati a raccogliere e a tirare la prima pietra, chiedendomi sgomenta cosa proverei se fossi al suo posto, già dovendo vivere tutta la vita col rimorso e col peso dell’errore commesso..
Ma miseria, siamo uomini, SBAGLIAMO, possibile che tutti coloro che si accaniscono tanto non abbiano mai commesso un errore? E intendo un errore, che sia in buona fede o meno, per leggerezza o per incapacità, forse anche per codardia o per incidente, ma sempre e comunque, per quanto con gravi conseguenze, un errore..