ambiente evoluto o editor di testo?

Alla PDC09 Box, Sutter, LampsonSnover hanno dato il loro (interessante) punto di vista sull’evoluzione degli ambienti di sviluppo negli ultimi anni. Molti di loro pensano che occorre restare alla modalità di sviluppo dei vecchi tool: l’editor di testo (quasi) puro.

Personalmente credo che abbiamo in parte ragione ed in parte no.

Hanno ragione perché molti ambienti di sviluppo che si sono proposti dovevano semplificare la vita al programmatore, e spesso l’hanno fatto. Il problema è che spesso l’hanno fatto a discapito della sua libertà di azione. Più semplice nell’utilizzo = espressività inferiore. E’ un’uguaglianza che hanno fatto e fanno in tanti.

Ma davvero non è possibile fare altro? Non possiamo trovare il modo di evolvere il modo di scrivere applicazioni senza perdere la nostra libertà di sviluppatori e senza limitarci? Oppure dobbiamo restare qui a scrivere i nostri cicli for sempre allo stesso modo, facendo sempre gli stessi errori di battitura di sempre?

Quando leggo questi commenti li comprendo, ma non posso fare a meno di stupirmi del fatto che sembrano dirmi che l’unico settore in cui l’informatica non può più evolvere è proprio quello da cui scaturiscono le rivoluzioni: lo sviluppo. Francamente mi sembra impossibile.

Fonte: programmazione.it

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Una risposta

  1. nomade ha detto:

    ecco, io vorrei commentare… vorrei…
    solo che non ci capisco un accidente! 😛

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