Lo sguardo del bambino

Due giorni fa sono stato molto colpito dalle parole di un amico. Voglio condividerle con voi.

Per stupirci davvero davanti alle cose dovremmo avere lo sguardo di un bambino, quello sguardo che ti fa chiedere “perché?” non con l’implicito “non mi hai convinto, dammi le ragioni” di un adulto ma con lo stupore “come fai? da dove viene questo? me lo fai vedere? come funziona?” proprio dei bambini. Ma è difficilissimo perché la società di oggi ci mostra continuamente volti orribili e fatti atroci.

Come può un bambino stare davanti a tutto questo?

Il dramma dell’adulto è che avendo la sua esperienza alle spalle vede l’orrore che i bambini non percepiscono, e per continuare a sopportare la vista è costretto a indossare un’armatura. A difendersi. Difendendosi rischia di perdere lo sguardo della meraviglia sul mondo, e i fatti quotidiani perdono gusto, non significano più quello che significavano prima.

Occorre imparare a mantenere la coscienza dell’adulto ed usarla non come armatura contro l’orrore del mondo, bensì come strumento per andare al fondo della realtà che guardiamo e ritrovare lo stupore della sua più intima natura.

“Guardate al cuore delle cose e abbiate fede”, direbbe Lewis.

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