mavvaff…
Non ha senso, in nessun verso, che un "arpisante parlamentare" affermi questo:
«Continuerò a disobbedire alle leggi ingiuste dello Stato».
a prescindere da altri aspetti della candidatura su cui non ho voglia di affrontare una discussione ora, un deputato o aspirante tale non può in alcun modo dire questo. Se lo dice significa che forse sa da dove viene e se lo ricorda per bene, evitando la "maledizione della poltrona presidenziale" (come dicono), ma non sa dove va.
Veramente complimenti… non piace, quindi la ignoriamo… Non è che magari si sbatte per cambiare le leggi ingiuste e farle meglio, no!
C’è chi mi viene a dire che le leggi ingiuste le ignora, mentre lo stipendio lo prende regolarmente. E’ che forse non ha capito bene cosa vuole fare da grande.
E così si fanno molti più casini.
Quando in questo paese succedono queste cose mi fa schifo essere "gestito" dal governo italiano.
No… non è vero, mi correggo: quando in questo paese succedono queste cose e il caro aspirante non viene rimproverato e resta addirittura aspirante parlamentare… ecco, in questi casi mi vergogno di essere sotto il governo italiano.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/01_Gennaio/27/luxuria.shtml
Che io ricordi un "aspirante-Qualcosa" non lo è ancora, ma potrebbe diventarlo.
Il condizionale è d’obbligo, perchè non è lui a decidere, ma un elettorato.
Comunque la"disobbedinza a leggi ingiuste" per un comune cittadino (perchè tale è costui) non è così immediata. Sarebbe troppo facile ignorarecerti doveri perchè non ci sembra ingiusto (= opportunismo).
Il problema cruciale è trovare chi decida cosa è "giusto" e cosa non lo è.
Lo stato è un organismo con apparati atti ad alleggerire la coscenza individuale da certe scelte.
Comunque cmmentando al notizia ho un solo commento:
"Che schifo!"
pensavo… sarcazzo!